Il magazine del Liceo Nuzzi

Il capricorno

(Tempo di lettura: 2 - 4 minuti)

La divulgazione astronomica con un pizzico della magia mitologica: una nuova categoria di contenuti per il nostro magazine 3:14pm.

Il tema che tratteremo sarà appunto l'astronomia, in particolare la descrizione del segno zodiacale di ogni mese, partendo con il racconto della sua origine mitologica per arrivare ad un'analisi in termini tecnici di tutte le stelle che compongono la figura. Speriamo che questo progetto possa suscitare l'interesse dei nostri lettori e trasportarci, con l'immaginazione, nelle diverse zone del nostro spettacolare universo.

La mitologia 

L’origine del Capricorno può essere raccontata attraverso vari miti greci tra i quali c’è uno che racconta quanto segue: il dio greco Crono era stato maledetto in base a una profezia del padre Urano, secondo la quale lui sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli. Per ingannare il destino, Crono decise di mangiare tutti i suoi figli appena nati; sua moglie Rea, sapendo di essere nuovamente in attesa di un figlio, decise di chiedere aiuto a Gea per nascondere il bambino, Zeus. Dopo la nascita di Zeus, Rea consegnò a Crono una pietra avvolta in fasce: il dio, convinto fosse il figlio, lo divorò. Nel frattempo Zeus era stato nascosto in una grotta sul Monte Ida a Creta, dove fu allevato da una capra chiamata Amaltea e protetto da alcuni pastori. Una volta divenuto adulto, salì sull’Olimpo per sconfiggere il padre e liberare i fratelli e le sorelle. Dopo aver vinto la Titanomachia, Zeus, ottenuti ormai i pieni poteri, decise, come atto di gratitudine, di collocare Amaltea tra le stelle.  
Un altro mito greco, invece, racconta  come il dio Pan, mezzo capra e mezzo uomo, donnaiolo per natura, prese parte allo scontro contro Tefeo. Durante tale lotta, Pan propose agli altri dei di trasformarsi in animali così da poter fuggire alla furia del mostro. Quando, però, egli iniziò a cambiare forma, cadde nel fiume e, avendo lasciato la trasformazione a metà, rimase metà pesce e metà capra. Dopo la battaglia Zeus, sorpreso dal suo aspetto, ma anche riconoscente verso di lui, decise di collocarlo in cielo.
In un'altra versione di questo mito, Pan, spaventato, aveva cercato di salvarsi da eseo, e, fuggendo, fu tramutato in capra, ma cadde nel Nilo  trasformandosi in pesce. L’azione, però, non fu completata per via del letto del fiume poco profondo. Allora Zeus, deciso a punirlo per la sua vigliaccheria, lo condannò a mantenere tale forma.

L’osservazione

Questa costellazione si colloca fra il Sagittario e l’Acquario e, nonostante le sue dimensioni ridotte, è facilmente individuabile grazie alla sua forma triangolare che si presenta chiara nel cielo notturno. 

Fra le stelle che compongono la figura, se ne riconoscono 4 principalmente:

  • Deneb Algedi: è generalmente considerata una gigante bianca di magnitudine 2,81 (luminosità) che si classifica come la più luminosa del gruppo.
  • Dabih: è una gigante brillante arancione di magnitudine 3,05 che si sta allontanando dal nostro sistema.
  • Algedi: si tratta di una stella doppia, ovvero un sistema binario con due astri che ruotano attorno al loro centro di massa comune; entrambe hanno una magnitudine di circa 3,5 e sono distinguibili con un semplice binocolo.
  • Nashira: invece è prossima allo stato di gigante ed è circa 2,5 volte più massiccia del nostro Sole.

Sebbene la costellazione appartenga alla fascia dello zodiaco che si trova nell’emisfero australe, dando appunto il nome al rispettivo tropico, nel nostro emisfero è osservabile da fine Luglio fino ad Ottobre, e la si può notare vicino alla Via Lattea.
Nella zona del Capricorno è bene anche prestare attenzione all’ammasso globulare Messier 30 (M30) che prende il nome dall’astronomo francese Charles Messier che lo notò nel 1764. L’insieme di stelle dista ben 27.000 anni luce da noi e vanta un’età di 12,9 miliardi di anni.

 Buona osservazione a tutti

L'autore
: Francesca Di Noia - Maria Pia Marzano
Studentesse del quarto anno
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