Jojo Rabbit e la guerra vista da un bambino tedesco

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In occasione della Giornata della Memoria, sono stati realizzati vari film. Uno tra questi è “Jojo Rabbit” del regista Taika Waititi, uscito in Italia il 7 novembre 2019. E’ ispirato all’omonimo libro scritto da Christine Leunens. Si può definire come una “commedia drammatica” che permette una duplice visione, sia per la risata sia per la riflessione.

Questo film tratta la storia di un bambino di 10 anni, di nome Johannes Betzler, detto Jojo, che durante il film assume il nomignolo di Rabbit. Egli vive solo con la madre, poiché sua sorella è morta da tempo e il padre si trova a combattere già da due anni. Lui è un bambino che crede fortemente negli ideali di Hitler, per come  gli sono stati inculcati dalla società; infatti, ha come amico immaginario lo stesso Hitler con cui parla costantemente. Lui e il suo amico Yorki si ritrovano a dover andare in un campo per la gioventù hitleriana, dove vengono formati combattenti per la guerra fin dalla giovane età. Successivamente, scoprirà di avere un’ebrea in casa e dovrà fare i conti con tutti i pensieri strani che gli avevano inculcato sul conto di questa ‘razza impura’. 
Questo ci sembra davvero un film emozionante, perché ci mostra effettivamente com’era per i tedeschi vivere in quella condizione storica in cui alcuni si adattavano bene, mentre altri si trovavano in grave disagi. Persone, come la mamma di Jojo, non hanno abbandonato i propri ideali e hanno fatto di tutto per cercare di cambiare quella situazione, pur essendo consapevoli che stavano rischiando la loro stessa vita, potendo essere uccisi in qualsiasi momento. Queste sono le vere persone da ammirare e da seguire!
E’ stata straordinaria la crescita di Jojo nel film:  man mano egli capisce che, in realtà, gli ebrei non sono quei mostri che tutti facevano intendere, ma sono persone come le altre. Ciò lo aveva compreso anche Yorki che si consultava con Jojo, esprimendo tutto ciò che pensava con la sua buona dose di ingenuità.
Nel film sono presenti delle scene che vi faranno piangere, ridere, rimanere di sasso, ma soprattutto emozionare. Una delle nostre scene preferite è stata l’ultima, ma non possiamo fare spoiler, altrimenti che gusto ci sarebbe?
Consigliamo assolutamente la visione di questo film, perché tratta temi fondamentali, più ironicamente e in maniera originale rispetto ai soliti film che parlano di shoah.

Alessia Tortora Claudia Abruzzese 3D

L'autore
: Alessia Tortora Claudia Abruzzese

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