Strategie di un conflitto
L'invasione dell’Ucraina necessaria per la sua smilitarizzazione? Evidente pretesto di una strategia sotto gli occhi del mondo intero.
E il presidente russo è diventato un assassino. Certo la guerra non è il primo strumento da utilizzare, però bisogna ammettere che i territori dell’est dal dopoguerra in poi hanno sempre cercato l’indipendenza dal giogo sovietico. Ne sono dimostrazione alcuni avvenimenti storici che hanno segnato la storia d’Europa: la caduta del muro di Berlino che ha sancito la fine del Comunismo; la rivolta dei ragazzi di Budapest contro i carri armati sovietici; il martirio di Jan Palach nel ’69 a conclusione della Primavera di Praga; si può anche considerare un esempio recente, quando a capo del nostro governo sedeva il presidente Prodi che rifiutò, con l’appoggio di Francia e Germania, l’entrata dell’Ucraina nella NATO.
Oggi il disegno di Putin minaccia la sovranità di uno stato libero e con una propria identità nazionale da ormai 40 anni. E per chi crede in un’Europa dei Popoli, questo è inaccettabile. D’altro canto, c’è da interrogarsi. C’è da interrogarsi su quanto sia servito sostenere con insistenza l'entrata dell’Ucraina della NATO, quanto sia stato utile pensare di posizionare i propri missili a due passi dalla Russia, in quello che è sempre stato un Paese cuscinetto. Vera causa detonatrice del conflitto. Molti dovranno dare delle spiegazioni.
Ma l'America in tutto questo?
Il presidente dell’America Joe Biden ha dichiarato che non invierà nessuna truppa a sostegno dell’Ucraina, dato che quest’ultima non fa parte della Nato….una decisione che potrebbe coprire la paura della minaccia nucleare in possesso di Putin. Di conseguenza ha deciso di adottare la strada della diplomazia, quella delle sanzioni, sanzioni che potrebbero presentare oltre al danno la beffa: basti pensare al rifornimento di gas; noi (Inteso come Unione Europea), al momento avremo la peggio: rischio di inflazione, rifornimento di gas. La Russia, a differenza di alcuni membri della comunità Europea, ha contratti a lungo termine ad esempio con la Gran Bretagna; adesso sta esportando di meno ma a un prezzo maggiore e domani troverà altri Paesi in cui esportare. Invece noi europei adesso ci troviamo con un problema di natura energetica non avendo (compresa l'Italia) un'autosufficienza; un altro contraccolpo potrebbero essere le conseguenze dell’esclusione della Russia dallo Swift (il sistema utilizzato dalle banche e istituzioni finanziarie per le transazioni internazionali): la Russia verrebbe infatti tagliata fuori dalle transazioni internazionali e avrebbe difficoltà a ricevere i ricavi delle vendite di gas e petrolio, ma questo porterebbe a gravi perdite per i paesi coinvolti con l’economia russa, gravi perdite che l’economia non si può permettere in questa fase di ripresa post-pandemica.
Detto ciò, potremmo dire che Putin abbia vinto a prescindere? Non possiamo ancora dirlo, ma una cosa è certa: ogni carta che si giocherà nei prossimi giorni porterà con sé dei rischi e dei benefici.