Michele Palumbo: una vita dedita al teatro
L’uomo è un animale che finge, e non è mai tanto sé stesso come quando recita. (William Hazlitt)
In occasione del quinto anniversario dalla tragica e sconsolante morte del professor Michele Palumbo, il 4 marzo 2022 alle ore 19.00 si è tenuta la drammatizzazione teatrale “La quercia del tasso, ovvero il futuro in un albero” presso l’auditorium “Michele Palumbo”: un momento di ritrovo e un’occasione di personale analisi introspettiva, volta a ritrovare l’ardente predilezione filosofica che ha contraddistinto il prof. Palumbo, assieme alla preminente dedizione per l’attività giornalistica e all’autentico ardore, nutrito nei confronti del teatro. Gli studenti, grazie all’indispensabile contributo di valenti docenti e collaboratori, hanno dato vita allo spettacolo, esibendo le loro qualità in ambito recitativo e manifestando, dunque, la loro volontà di omaggiare un grande cultore con cui la nostra comunità scolastica ha potuto interagire e confrontarsi costruttivamente.
Per allietare gli animi e le menti di tutti gli invitati, gli studenti si sono cimentati nell’interpretazione di alcune scenette tratte dai testi più celebri di Achille Campanile, uno scrittore particolarmente affine al gusto comico di Palumbo, un vero e proprio giocoliere delle parole, capace di proporre battute fulminanti ed esilaranti equivoci verbali.
Ma soffermiamoci sull’aspetto umano che rende tale professore curiosamente intricato; è lecito domandarsi: chi è realmente Michele Palumbo rispetto al personaggio che mostrava quotidianamente? Quale contributo ha fornito alla nostra comunità e come mai è degno della memoria di noi tutti?
Generosamente cordiali e con una nota di malinconia, nel ricordo di attimi estremamente preziosi, spesi con lui, il professor Pomarico e la professoressa Orciuolo, suoi cari amici e colleghi, hanno contribuito attraverso il loro racconto e descrivere un uomo magnifico, professionalmente impeccabile e riconoscente alla vita:
«Michele era un uomo di gran cultura, coordinatore della Scuola di filosofia e autore di celeberrimi testi, tra i quali "L'alfabeto della ragione", che noi professori abbiamo voluto rammentare, riportando sulla panchina a lui dedicata, situata all’ingresso della scuola. Amante del suo lavoro, ha contribuito anche alla redazione della Gazzetta del Mezzogiorno, dove promuoveva le stimolanti e creative attività, svolte nel nostro istituto sotto il suo coordinamento: spettacoli a sfondo filosofico e letterario prendevano forma, e l’ingegnoso contributo di Michele culminava con un riscontro impressionante e con un’eco notevolmente positiva.
Per non parlare del magnetico interesse che manifestava per la corrente filosofica e culturale dell'Illuminismo, la quale reputava di notevole supporto per la risoluzione dei problemi umani.
Agnostico, scettico per quanto concerne il suo personale approccio alla religione, fu chiamato a documentare e ad attestare come giornalista la veridicità del miracolo della Sacra Spina nell’aprile del 2016. Ed anche in circostanze simili, di massima tensione ed attenzione, Michele sapeva fare ironia, riusciva a divertire il pubblico con cui si interfacciava, elegantemente però, in maniera velata, testando la perspicacia dei suoi lettori ed il riso spontaneo di noi tutti. Non esitava a divertirsi, alle volte con battute spiritose o anche a ritmo di una bella canzone rock-blues. Era una persona estroversa, acuta, spiritosa, con un forte senso dell'ironia e, a tal proposito, teneva una rubrica in radio, ma indice di collettivo divertimento.»
Sono queste le parole con cui oggi, a cinque anni dalla sua scomparsa, vogliamo commemorarlo e in occasione di tale evento, siamo orgogliosi di annunciare che il liceo scientifico R. Nuzzi potrà disporre di una meravigliosa quercia, luogo di riposo dell’animo, ma anche di fermento delle coscienze: possa, dunque, il nostro albero alimentare la vostra creatività e diventare simbolo di intellettualità operosa.