Gli orrori di Bucha

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Violenze e crimini di guerra erano già iniziate settimane prima in più città dell’Ucraina, secondo Human Rights Watch, ma quella in cui gli orrori sono diventati tema da prima pagina su tutti i giornali è Bucha.

I cittadini di Bucha sono diventati sventurati testimoni di esecuzioni sommarie, come quella raccontata dal primo cittadino Anatoly Fedoruk, che ci parla di come i soldati russi abbiano fatto scendere in strada cinque uomini con la testa coperta dalle loro magliette; sono poi iniziati gli spari, ed il primo uomo è caduto, seguito dall’urlo delle donne che hanno assistito alla scena.
Anche violenze sessuali e stupri sono diventati mezzi attraverso i quali distruggere l’animo degli ucraini, già abbondantemente devastato dalla guerra stessa; a darcene notizia certa, tra le tante vittime, è Olha che a Human Rights Watch ha denunciato di essere stata violentata e picchiata ripetutamente da un soldato russo, che, per di più, le ha tagliato i capelli, come sta succedendo a molte donne ucraine. Tale gesto fa quasi pensare allo stesso trattamento riservato alle donne ebree e tedesche, durante e dopo la seconda guerra mondiale, compiuto in segno di disprezzo, arroganza e umiliazione.
Fa pensare come, nonostante il continuo progresso della nostra società, i metodi di intimidazione e repressione alla fine ritornino ad essere sempre gli stessi.
Tra i tanti corpi abbandonati per strada ci sono anche molti bambini, troppo piccoli per capire cosa abbia portato a distruggere la loro pacifica quotidianità, ma non troppo per essere privati del loro diritto di vivere. Come se non bastasse, da  notizie recenti provenienti da Irpin, ci sarebbero anche bambini deceduti in seguito a torture e stupri.
"Non potete capire come ci si sente dopo aver visto le immagini di Bucha, parlare con le persone che sono fuggite, sapere che una persona che conosci è stata violentata per giorni e, quando finalmente è arrivata a Kiev, è andata direttamente in psichiatria. Voi non potete capire cosa si prova davanti al fatto che i soldati russi hanno violentato i bambini". Queste sono le parole del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al termine della sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato.
Nonostante tutte le foto satellitari e le testimonianze dirette, non si è fatta aspettare di certo la risposta di Mosca  (dopo le accuse di aver violato le norme del diritto umanitario e bellico internazionale), per bocca della portavoce del ministro degli esteri russo, Maria Zakharova: “Immagini del massacro di Bucha e dei cadaveri di civili per strade sono state fabbricate ad arte per giustificare le nuove sanzioni contro Mosca e sabotare i colloqui di pace con l’Ucraina”.
Non bisogna neanche dimenticare che i crimini di guerra rimangono tali indipendentemente se compiuti da soldati russi od ucraini;  questi ultimi, ad esempio, in base a quanto riportato dal New York Times, sono infatti i protagonisti di un video in cui si possono vedere dei soldati di Kiev giustiziare un soldato russo con la testa coperta da una giacca, disteso su un fianco, disarmato ed evidentemente ferito. Mentre  viene inquadrato, si sente un uomo dire: "Quello è ancora vivo. Guarda, è ancora vivo. Sta ansimando" ed altri rispondono: "Questi non sono nemmeno umani" e subito dopo vengono sparati contro l’uomo russo tre colpi.

Agli orrori, purtroppo, non c’è mai fine!

L'autore
: Maria Pia Marzano
Studente del quarto anno
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