I nostri figli riusciranno ad avere una scuola migliore?
Sono scesi i fondi destinati alla scuola nel Documento di Economia e Finanza (DEF): dall'attuale 4% del PIL al 3,5% in tre anni con un taglio di mezzo punto del prodotto interno lordo (PIL) della spesa per la scuola.
Una mossa, questa, che va a creare ulteriori disagi ad un sistema scolastico ricco di problemi come non lo è mai stato nella storia; soprattutto con questa mossa arriva anche la negazione di fondi che serviranno per investire sul futuro.
Per il nostro “capo” del governo Mario Draghi, la giustificazione di questa decisione sta nella demografia: le spese per la scuola sarebbero solo un peso per la nostra società che è sempre più vecchia e non fa più figli. Quella che poteva essere una soluzione a un problema diventa un'aggiunta di problemi al problema stesso: ogni speranza di un futuro migliore, cosi facendo, non può che morire. Un vero e proprio massacro al futuro dei prossimi studenti, che era già buio.
In questi giorni possiamo vedere come il nostro paese soffre la crisi demografica di fronte alla riduzione di 5.000 classi, quindi 120.000 alunni in meno che passeranno ai 500.000 come previsione per il 2030. Si tratta di dati che portano all'estinzione di una società. Se di fronte a questo il governo non riesce a tutelare il futuro, sono curioso di capire cosa serva al “governo dei migliori” per capire che i giovani e la scuola vanno TUTELATI!
Una strategia che porta l’Italia ad aumentare il distacco dalle altre nazioni europee sull’investimento per le scuole; basti pensare che negli anni scorsi la media europea sull’investimento era del 4,7% del PIL: per capirci, la differenza tra 3,5% e 4;7% sono solo una ventina di miliardi di euro.