Sua Maestà la regina Elisabetta
Elizabeth Alexandra Mary: era lei la donna del secolo. Forte, sorridente, composta e colorata, ha fatto chiacchierare il mondo intero. La stessa donna che oggi piangiamo e commemoriamo in ogni angolo del pianeta.
Sua Maestà la Regina Elisabetta II, come tutti noi la conosciamo, nacque il 21 Aprile 1926: con un destino scritto, completamente diverso da come la sua vita è andata realmente, Elisabetta si è impegnata sin dal primo istante a garantire il bene della sua Nazione. L'allora Principessa Elisabetta di York era figlia del secondogenito di re Giorgio V. Elisabetta non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe potuta diventare regina d'Inghilterra, ma nel momento in cui suo zio Edoardo VIII decise di abdicare per amore della spregiudicata americana Wallis Simpson, iniziò ad immaginarsi con la corona sul capo. Alla morte di suo padre, l'amatissimo re Giorgio VI, nel 1952, l'immaginazione corrispose alla realtà e il 2 giugno 1953 fu incoronata ufficialmente Regina d'Inghilterra, capo dello Stato e della Chiesa inglese a Westminster Abbey. La Regina ha regnato amata ed onorata per ben 70 anni, godendosi ogni Trooping the color, ogni Natale, ogni ricorrenza, ogni sorriso di ogni suddito, ricoprendo un posto di riguardo come la sovrana più longeva d'Inghilterra. Si è dedicata interamente al senso del dovere verso il suo popolo e il Commonwealth, senza mai trascurare una virgola del suo operato. Affiancata da segretari e maggiordomi scelti con cura, ha conosciuto da Winston Churchill a John F.Kennedy a Papa Giovanni XXIII, mostrando ad ognuno di loro e al mondo intero la sua eleganza, il suo stile, la sua riservatezza e la sua competenza nel lavoro che svolgeva. Elisabetta si è donata al suo popolo e per il suo popolo: ancor prima di diventare regina ha prestato volontariamente servizio tra le forze militari, addestrata come meccanico e autista durante il secondo conflitto mondiale. Ha fatto tutto pur di stare vicina al suo Paese sempre. Il suo regno è stato florido con altalenanti momenti gioiosi e difficili, segnati da eventi che hanno messo in cattiva luce la sua figura. Ma in ogni occasione lei ha avuto l'abilità di prendere in mano la situazione risolvendo al meglio le avversità.
Sposata a ventuno anni con l'uomo della sua vita, l'allora Sua Altezza Reale il principe Filippo di Grecia e Danimarca (poi il Duca di Edimburgo dal 20 novembre 1947, data delle nozze) e madre di quattro figli, Charles, Anna, Andrew ed Edward, ha continuato sempre ad assolvere con estrema efficienza i numerosi incarichi che le venivano affidati in qualità di sovrano e capo di Stato. Nel corso della sua carica ha viaggiato in lungo e in largo, acclamata e adorata da tutti coloro che venivano in contatto con la sua brillante personalità. Per questo adesso il mondo intero è in lutto e quasi non ci rendiamo conto di aver perso una figura di tale spessore, un grande esempio di vita, "l'orgoglio" di suo padre Giorgio VI. Tra i momenti felici e quelli devastanti, non ha smesso di pensare al dovere, come ha promesso nella famosa trasmissione radio da Capetown in occasione del suo ventunesimo compleanno.
"I DECLARE BEFORE YOU ALL, THAT MY WHOLE LIFE, WHETHER IT BE LONG OR SHORT, SHALL BE DEVOTED TO YOUR SERVICE AND THE SERVICE OF OUR GREAT IMPERIAL FAMILY TO WHICH WE ALL BELONG"
Elisabetta ci ha regalato sorrisi, riflessioni e ispirazione e per questo le sono grata. Era un modello e, nonostante nessuno di noi l'abbia conosciuta personalmente, sono sicura fosse una donna forte e generosa tanto quanto mostrava di esserlo in pubblico. La mia stima verso di lei e verso la sua famiglia resta forte e vivida, in modo particolare in questo periodo buio della loro storia. Per quanto concretamente non possa fare tanto, sono in grado di mandare tutto il mio supporto e la mia vicinanza ai familiari più vicini a Sua Maestà. Infatti milioni sono le lettere che arrivano ogni giorno tra le mura di Buckingham Palace, Clarence House, Kensington Palace, indirizzate ai membri della famiglia. Tra queste, anche le mie parole sono giunte spesso in quelle eleganti sale che tutti sogniamo da bambini. Mi diletto spesso nella scrittura ai reali, generalmente nelle grandi occasioni come matrimoni, anniversari e Natali: intrattengo spesso corrispondenza anche con i più lontani membri della Corona inglese e questo mi rende felice perché in qualche modo mi sento partecipe delle cose grandi che fanno nella loro carriera. Nell’occasione della perdita della Regina, questa mia necessità di scrivere loro, si fa ancora più grande, avendo seguito con fervore gli ultimi anni di questa icona nel mondo. L’attesa di una risposta da parte loro, aumenta il mio desiderio di riceverla, anche se in ogni caso l’importante per me è che il mio pensiero sia arrivato lì, nei loro cuori.
In questi giorni nel mondo si è smosso tutto il rispetto e la stima che ancora oggi si ha di questa donna: ha raggiunto in cielo il suo amato Filippo, il suo amore più grande, la sua roccia, come ha spesso sottolineato in svariate dichiarazioni e non c'è pensiero che più mi conforti. La regina ci ha regalato tanto e ora che l'era elisabettiana è tristemente finita ci guardiamo alle spalle con nostalgia e rispetto.
God save the King ma, ancora una volta, God save the Queen.