Il Natale secondo i bambini ucraini

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Il natale…un momento più che una festa, che ci accompagna nel più bel periodo dell’anno. Secondo la tradizione cristiana, il 25 Dicembre di ogni anno si celebra la nascita di Gesù bambi, ma per chi non è cristiano?

Per chi proprio in questo momento è a milioni di km di distanza dalla propria terra, esiste davvero l’atmosfera natalizia?
Nell’assemblea d’istituto, tenutasi il 22 Dicembre nel nostro liceo ho potuto intervistare 4 bambini Ucraini, che mi hanno parlato del “loro” Natale. Dai loro occhi traspariva molta tristezza, infatti sentivano molto la mancanza di casa, pur essendo venuti in Italia con le proprie mamme. Per non rattristarli, ho iniziato una conversazione parlando e soprattutto chiedendo loro come si trovassero in Italia; a queste domande è seguita molta perplessità, poiché, pur trovandosi bene in Italia, questa non è la loro casa, infatti hanno numerose volte ripetuto che sentivano tanto la mancanza degli affetti più cari lontani.
Adesso vi sorgerà spontanea una domanda: ma loro come vivono il Natale e soprattutto come lo festeggiano? 
In Ucraina la religione predominante è quella ortodossa, perciò per loro la festività natalizia cade il 7 Gennaio di ogni anno: festeggiano sia la vigilia di Natale che Natale stesso. Il giorno della Vigilia sono riuniti tutti in famiglia e consumano ben 12 piatti tipici, sono dodici perché questo era il numero degli apostoli di Gesù.
Il giorno successivo, e quindi Natale, ogni ragazzo/a scambia i doni con i propri parenti e amici e cantano tutti insieme diverse canzoni tipiche ucraine. Per quanto riguarda i piatti tipici, ci hanno descritto solo qualche piatti simile a quelli della nostra tradizione: il dolce nazionale “katya” è molto simile al nostro panettone, solo che ha al posto dei canditi l’uva secca; un piatto che piace a tutti ed è tipico di tutta l’Ucraina è “il Pollo di Kiev”, ossia un involtino di carne di pollo impanato con molto burro e spezie di vario genere e infine fritto.
Quello che mi ha colpito di più di questa intervista è stato constatare quanto queste persone, seppur distanti, siano in realtà molto simili a noi a dimostrazione che lo spirito del Natale, le tradizioni e gli usi accomunano i popoli e il filo che ci unisce non dovrebbe essere spezzato dall’atrocità di una guerra.

Gaia Di Bari 1A

L'autore
: Gaia Di Bari
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