Il metodo Dalla Chiesa: un metodo più che attuale

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In questi giorni, si sta parlando molto del Generale Dalla Chiesa, figura di spicco nella lotta alla mafia e alle Brigate Rosse.

Si sente molto citare il suo nome in quanto è da poco giunta al termine una miniserie televisiva incentrata sulla sua persona e caratterizzata da un notevole successo.
La volontà di voler dare alle nuove generazioni la possibilità di scoprire il suo impegno verso la lotta alle Brigate Rosse, una delle pagine più buie della storia dell’Italia, si è rivelata vincente: il Generale ha avuto il difficile compito di contrastare questo gruppo terroristico che in quegli anni fece dell’Italia un campo di guerra. Svolse questo ruolo non avendo paura di possibili ripercussioni sulla sua vita, anche se le conseguenze ci furono, in primis la sua morte.

Da questa fiction, andata in onda Rai 1, è emerso il suo metodo, il metodo ‘’Dalla Chiesa’’, lo stesso che proprio in questi giorni ha portato all’arresto del latitante Alberto Messina Denaro, esponente di Cosa Nostra. Il metodo del Generale, utilizzato in questa importante conquista dello Stato, è stato ampiamente descritto da Pasquale Angelosanto, comandante dei R.O.S., che ha guidato l’arresto del boss mafioso. Il comandante ha spiegato le procedure indicandone i due pilastri fondamentali: lo studio dei fenomeni e l’attività dinamica di controllo sul territorio. Il comandante ha fatto notare come il Generale avesse puntato molto sulla tecnologia, sulle intercettazioni e sui pedinamenti dei sospettati. Oggi, queste sono le basi del Raggruppamento Operativo Speciale (R.O.S.), la cui nascita ha avuto lo scopo di sistematizzare tutte le procedure istituite e volute dal Generale, ucciso dalla mafia nel 1982.

Per questo oggi più che mai è doveroso non dire tante parole ma ricordare quella persona che  ha piantato i semi di cui noi stiamo raccogliendo i frutti. Grazie Generale!

 

Riccardo Parenza 1D


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