Congedo mestruale: realtà o utopia?
Per una donna su quattro in Italia la mestruazione è invalidante e il 13,5 % denuncia un ciclo molto doloroso. Il congedo mestruale consiste nel permesso di assentarsi dal lavoro per un massimo di tre giorni al mese.
Allo stesso modo, nell'ambito scolastico, con la presentazione di un certificato medico ad inizio anno, che dimostra la presenza di dismenorrea, termine medico utilizzato per indicare i dolori mestruali, le studentesse hanno diritto a 2 giorni di assenze giustificate al mese. Tali assenze, quindi, non influiscono sul monte ore massimo di quelle considerate per la validità dell’anno scolastico.
In Africa, lo Zambia vanta di essere l’unico Paese ad avere una legge che consente un’assenza giustificata mensile. Nel continente asiatico sono diversi i Paesi che hanno adottato misure simili: Giappone,Corea del Sud,Indonesia e Taiwan. In America è stata elaborata una proposta di legge, ma non è stata ancora approvata. In Europa, la Spagna ha approvato una legge sul congedo mestruale sul luogo di lavoro, così come il Consiglio comunale di Zurigo, in Svizzera, che ha introdotto, per le dipendenti che soffrono di dismenorrea, la possibilità di un congedo mestruale di cinque giorni lavorativi, a carico dello Stato.
In Italia, il congedo mestruale è stato introdotto per la prima volta nel liceo artistico “Nervi Severini” di Ravenna, che è diventato famoso in tutt’Italia per il raggiungimento di questo importante traguardo grazie alla pressione delle associazioni studentesche e alla volontà dei rappresentanti d’Istituto.
Soltanto un altro Istituto scolastico in Italia ha accolto benevolmente tale proposta, sostenuta dal dirigente Pietro Rapisarda, ed è in fase di approvazione: si tratta dell’Istituto enogastronomico “Beccari” di Torino.
Noi, in qualità di studentesse, siamo fiduciose che l’iniziativa possa entrare a far parte della nostra realtà quotidiana e che possa essere accolta in più contesti possibili, lavorativi e scolastici.
Adriana Pastore Serena Moschetta 3D