Lo sport ai tempi del coronavirus
"Non avrò la gioia di tifarti al mitico San Siro, ma l’amore è grande, mi ha portato dalle terre più a sud del mondo fino a qui. Forza Milan!" È diventato virale il tweet postato il 29 febbraio da David Mora Cvitanic, il giovane che dalla Patagonia ha viaggiato per più di 13.300 chilometri fino a Milano per supportare la sua squadra del cuore, il Milan, nella partita contro la compagine ligure del Genoa.
Di certo il ragazzo non è rimasto felice per l’amara scoperta, ma la sua delusione per il rinvio dell’incontro non traspare dal tweet. E il difensore della squadra, Davide Calabria, gli ha promesso una maglia con la sua firma e una visita gratuita a Milanello. In fin dei conti a questo tifoso non è andata poi così male.
La passione e l’amore per lo sport supera i limiti imposti da difficoltà come questa emergenza; una bella testimonianza ci è stata data da Paolo e Filippo, due giocatori di baseball rispettivamente di 32 e 16 anni, che non possono esercitarsi nel loro sport a causa delle restrizioni imposte agli abitanti del paese di Codogno, paese nel quale il primo vive e il secondo si allena. Dimostrando che il loro desiderio di giocare a baseball supera ogni barriera, i due si sono incontrati sul confine di Codogno, a qualche metro di distanza l’uno dall’altro, per fare quello che sanno fare meglio: giocare con guantoni, mazza e pallina. Una piccola folla si è radunata applaudendo ai due giocatori, che hanno mostrato a tutta l’Italia quanto lo sport sia pronto a sfidare il virus.
La diffusione del Covid-19 sta causando tanti disagi per tutti, con il blocco delle attività sociali e lavorative a rischio, come decretato dal Governo. A farne le spese è soprattutto lo sport: il dpcm del Governo ha sospeso ogni attività sportiva nelle zone rosse in cui circola il virus e ha prescritto di svolgere a porte chiuse le competizioni nel resto dello Stato. Tantissime le difficoltà e le ricadute negative per le società sportive e gli atleti impossibilitati ad allenarsi, ma anche per il pubblico che perde la possibilità di rimborso dei biglietti già acquistati. Le società sportive, soprattutto calcistiche, sono in pieno fermento: non riescono a trovare accordi per il recupero delle partite già posticipate dalla lega nazionale per l’emergenza. Lo scontro più feroce al momento è quello tra i club di Inter e Juventus, contendenti per il titolo nazionale: la dirigenza della squadra milanese accusa quella torinese di aver falsato il campionato, chiedendo all’ente nazionale di posticipare la partita tra le compagini. Le partite senza pubblico comportano, inoltre, una diminuzione degli introiti nelle casse delle società sportive, le quali dovranno dimostrare che l'importante non sia il guadagno ricavato dall'industria formatasi intorno allo sport, ma il piacere che si prova nel praticarlo.