I giovani tra movida e Covid19

(Tempo di lettura: 1 - 2 minuti)

Hanno creato gran clamore in questi giorni le foto dei maggiori luoghi della movida strapieni di ragazzi, nonostante le indicazioni e le misure adottate dal governo, compresa la chiusura delle scuole.

Perché siamo così restii ad accettare le ordinanze d'emergenza e le restrizioni sociali?

Anche qui ad Andria gli assembramenti in piazza Duomo non sono mancati. Mi sono chiesto per la prima volta perché lo facciamo. Cosa ci spinge ad incontrarci in quella stramaledetta piazza? Cos’ha di speciale? Niente!

Eppure anche in questi casi di emergenza ci raggruppiamo sempre lì in continuazione.

In parte penso di aver trovato la risposta. È la mia risposta perlomeno. Non sappiamo più stare soli. Nonostante le "vecchie" generazioni ci accusino di essere "social" solo nei "social" e di non saper coltivare più le emozioni, mi rendo conto che non sappiamo fare a meno di affetto, amore e amicizia. È inutile negarlo: senza "l'altro" noi non siamo niente. E forse questo bisogno costante dell’altro, determinato dalle nuove tecnologie, dai social network, ma anche dalla stessa vita scolastica, non è da vedere come un difetto, bensì un pregio, di cui dobbiamo essere noi stessi i custodi in momenti come questi.

In questo modo non voglio giustificare il nostro atteggiamento piuttosto ipocrita e irresponsabile (il mio in primis), ma voglio solo sottolineare che in questo luogo e in questo momento, anche a causa di una sottovalutazione generale da parte di noi giovani del problema ("ah! tanto non sarò io a morire, cosa mi interessa degli anziani"), il timore nei confronti di questo virus non è tale da impedirci di uscire tranquillamente, come se niente fosse successo.

Siamo nati per stupirci di fronte alle piccole banalità della vita e credo che un giorno lo dimostreremo, almeno spero. Questo, però, non è il giorno e, dunque, credo sia giusto rispettare le decisioni prese dal governo centrale e regionale e magari evitare di ammassarci in cattedrale. Non dico di non uscire, anche perché la situazione in Puglia mi sembra piuttosto prematura per una decisione drastica come questa, però, evitiamo di alimentare lo scontro generazionale e, per una volta, dimostriamo di essere superiori alla "vecchia" generazione, che come sempre ci accusa di mancanza di buon senso.

Diamo noi il buon esempio, non devono essere sempre gli altri ad agire al posto nostro.

L'autore
: Felice De Pinto

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