Attualità
Coronavirus, non ti temiamo!
"Restiamo distanti oggi, per riabbracciarci più forte domani. Fermiamoci oggi, per correre più veloci domani.”
Ѐ stato un forte diktat quello che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la diretta di mercoledì 11 Marzo, ha lanciato all’Italia tutta, ma anche un intenso raggio di luce per continuare a coltivare la speranza di fronte agli enormi sacrifici che tutti stiamo affrontando: misure così restrittive che hanno azzerato le nostre vite.
Eppure, misure assolutamente necessarie: sconcertanti sono i numeri di contagiati fra coloro che si trovano in isolamento domiciliare, quelli ricoverati e altri in terapia intensiva; e se aumenta il numero dei decessi, altrettante sono le guarigioni. E il merito va a tutti i medici e gli infermieri d'Italia, che stanno sfruttando le loro conoscenze e le loro forze per far fronte a questa epidemia, mettendo anche a repentaglio la propria vita, tanto è vero che molti di loro hanno contratto il virus.
Emergenza su emergenza: insufficienza di medici negli ospedali. La causa è stata attribuita al numero chiuso presso le facoltà di medicina, come ha rilevato Carlo Renzi, fondatore dal Codacons, coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori; ha chiesto al Governo un decreto che abolisca il numero chiuso in tutte le università del nostro Paese. Nel frattempo, per rivitalizzare i reparti ospedalieri che richiedono personale, si è corsi ai ripari, convocando specializzandi e pensionati, che si sono subito mobilitati.
Un altro problema fondamentale è la carenza negli ospedali di posti letto, di macchinari per la terapia intensiva e soprattutto di mascherine, necessarie a medici e paramedici per poter lavorare protetti. E subito si è scatenata la solidarietà e l’inventiva: dalle mascherine "fai da te", i cui tutorial hanno spopolato sul web, realizzate con una coppa di reggiseno legata a degli elastici, a quella costruita con la carta forno, segnalata dalla giornalista Barbara Palombelli, durante il programma televisivo Stasera Italia. E ancora, una ragazza di Gallipoli, Irene Coppola, dopo aver pubblicato un post sul suo profilo Facebook, ha iniziato a creare numerose mascherine, fatte di pelle d’uovo, un tessuto impermeabile e quindi riutilizzabile, da poter donare a chi ne ha bisogno. Anche le infermiere dell’ospedale Bonomo della nostra città, Andria, si sono messe alla prova con ago e filo, riutilizzando vecchie lenzuola sterilizzate. E un farmacista andriese, l’unico ad avere ancora una scorta di mascherine, le ha donate alla struttura ospedaliera della città.
Solidarietà e collaborazione sono le parole d’ordine.
Per affrontare le spese mediche e di emergenza degli ospedali italiani, sono state promosse, tramite il sito GoFundMe.com, raccolte fondi incentivate da alcuni personaggi dello spettacolo e non, in primis da Chiara Ferragni e Fedez, per l’ospedale San Raffaele di Milano, raggiungendo la quota di ben 3.8 milioni di euro. Come se non bastasse, per rinfrancare i cuori di tutti, anche in questo periodo di pausa sportiva, il Ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha lanciato la challenge “Distanti ma uniti”, con la quale molti degli atleti, allungando un braccio, simboleggiano la presenza di qualcuno di invisibile, ma che in realtà c’è. Addirittura la Cina, la nazione da cui ha avuto origine la pandemia, fornisce materiale sanitario e l’intervento in Italia di medici esperti del virus per aiutarci a curare i contagiati.
E non si dimentichino i tanti giovani che si sono resi disponibili per fare la spesa alle persone anziane, impossibilitate ad uscire di casa in quanto categoria più a rischio.
Si è messa così in movimento la macchina della solidarietà, e come scrive Papa Francesco, “la situazione di allarmismo che si sta creando, è anche un’occasione per vedere di che cosa sono capaci gli uomini e le donne di buona volontà”. Solidarietà… valore costante in una società come quella italiana che, in circostanze come questa, mette in campo un vivo spirito di fratellanza. Nazione che, per amore per l'umanità, coopera, senza secondi fini, affinché ciò che si sta passando possa essere vissuto con più armonia, e si tragga, da quella che oggi sembra una tragedia, un punto di forza per il futuro.
E noi cosa stiamo facendo nel nostro piccolo? Cosa possiamo fare? Possiamo dare il nostro piccolo contributo restando in casa, mettendo da parte comportamenti irresponsabili. Soprattutto possiamo sfruttare queste lunghe giornate prendendoci cura di noi, leggendo un buon libro, guardando un film o più semplicemente passando del tempo con le nostre famiglie.
E soprattutto dobbiamo sperare che il pieno rispetto delle regole, #iorestoacasa, possa portare il prima possibile alla fine di questo incubo e alla riconquista della piena libertà per il bene e la serenità di tutti.