Cinema e debate. Il diritto di contare
La discriminazione razziale è scomparsa?
Il programma di PCTO, “Cinema e debate”, a cui ha preso parte la mia classe, la 4 E, ha concluso la sua seconda parte incentrata sulla difesa dei diritti dell’uomo. Questo particolare corso, curato dalla professoressa F. Livrieri, prende il titolo da uno dei film scelti per la visione, Il diritto di contare. Gli altri due film proposti sono stati Selma e L'uomo che vide l'infinito..
Attraverso questi è stato possibile affrontare il tema della discriminazione razziale, che, chi vive chiuso nel suo piccolo mondo, potrebbe pensare non essere più un così grande problema, quando in realtà è ancora così. Infatti, l’omicidio di Martin Luther King non è di certo l’esempio recente più famoso di eccessiva e ingiustificata violenza contro i neri, ma se ne potrebbero citare talmente tanti da perdere il fiato.
Anche in L'uomo che vide l'infinito vengono ben mostrate le diffidenze e il bigottismo, rivolti contro il prodigio della matematica, l’indiano Ramanujan, da parte degli uomini più colti di Cambridge. Fortunatamente egli diventa amico del professore G. H. Hardy, il quale, nonostante lo trattasse talora in maniera brusca ed eccessivamente diretta, era tra i pochi a vedere in lui il suo effettivo potenziale ed è proprio per questo che egli lo aiuterà, anche se con diverse difficoltà, ad adattarsi al metodo di lavoro utilizzato in occidente.
I due temi principali, quello della matematica e della discriminazione razziale, sono uniti nell’ultimo film anche al tema della misoginia. Del film Il diritto di contare sono infatti protagoniste tre importanti donne: Katherine Johnson, Mary Jackson, Dorothy Vaughan, le quali hanno contribuito a grandi imprese non solo lavorando alla NASA, passando da semplici computer umani ad essere assunte come matematiche, informatiche e ingegnere, ma hanno anche dimostrato che non sono seconde a nessuno, né tanto meno a uomini che le sottovalutano unicamente perché donne e perchè nere.
Infine, al termine della visione, noi alunni siamo stati coinvolti in una discussione in cui è stato possibile esprimere le nostre considerazioni in merito al tema, con la condivisione di punti di riflessione: attività che è stata utile per stimolare il dialogo. Personalmente, penso che temi del genere siano molto importanti, anche per portare i ragazzi a cimentarsi nel dibattito in maniera organizzata e controllata, rappresentando una significativa occasione per una crescita culturale.