Palazzo d'Occidente
La raccapricciante storia di Carolina e Luisa Porro, trucidate dalla folla andriese all'indomani della Seconda guerra mondiale, è stata raccontata nel nostro liceo il 20 e il 21 Marzo con l'allestimento dello spettacolo “Palazzo d’Occidente”, del regista Antonio Memeo.
Lo spettacolo rievoca i terribili avvenimenti accaduti ad Andria il 7 Marzo 1946 in piazza Umberto I, dopo un comizio del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, quando una folla di braccianti, stremati da cinque lunghi anni di guerra, con un banale pretesto, riversarono la loro rabbia, il senso di impotenza e la frustrazione su alcune note proprietarie terriere della città: una rabbia feroce che covava, pronta ad esplodere, nei confronti dei nobili e dei latifondisti di un meridione la cui economia si basava ancora largamente sul latifondo.
Le sfortunate sorelle Porro furono trascinate in piazza, massacrate e trucidate. Successivamente, i loro corpi martoriati furono volutamente lasciati in balia dei cani randagi.
Era lecito e comprensibile che il popolo mostrasse con forza il bisogno di un cambiamento della propria dolorosa situazione; sicuramente non era assolutamente accettabile perseguirlo macchiandosi di una simile colpa. Le due donne non erano colpevoli nei confronti del popolo, anzi avevano cercato, per quello che era loro consentito, di donare e aiutare i bisognosi. Donne devote e religiose, avevano tra l’altro finanziato la costruzione dell’oratorio salesiano, molto importante per accogliere i bambini poveri e gli orfani, donando 500.000 lire.
A loro e alla loro storia il regista Antonio Memeo e le attrici Maria Elena Germinario e Patrizia Labianca hanno dedicato lo spettacolo Palazzo d'Occidente, portando in scena un testo di Michele Santeramo, e riuscendo a far intendere, attraverso un racconto a più voci, come sono andate veramente le cose quel fatidico 7 marzo, e mostrando sia le motivazioni quasi “giustificate” che spinsero il popolo a commettere il terribile duplice omicidio, sia la situazione di imbarazzo e di costretta colpevolezza che, loro malgrado, provavano le sfortunate donne.
E’ molto importante rendere noti questi eventi accaduti nella nostra città, nel “nostro” Sud, per promuoverne la consapevolezza e far capire a tutti la gravità di certe azioni, pur sottolineando le profonde emozioni che ne sono state la causa scatenante. In questo modo noi, che saremo i cittadini del futuro, possiamo capire che non bisogna, anche se si è nella ragione, farsi trascinare dalla rabbia e dalla furia cieca per cercare di raggiungere determinati scopi: fondamentale è l’utilizzo della ragione, sempre necessaria per trarre fuori chiunque dalle più difficili situazioni.
Dal 1946 in poi, in Italia sono stati fatti grandi passi avanti, a partire dall’introduzione della Carta Costituzionale fino ad arrivare alle importanti conquiste sindacali che sono alla base dei diritti di ogni lavoratore. Tutto ciò è stato ottenuto grazie alla buona volontà di coloro che hanno fatto valere le proprie ragioni nel rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo e senza l’utilizzo della violenza.
Vincenzo Troia 2A