Roberto Del Giudice e la Bicicletta anfibia Rana

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Orgogliosissimi dei nostri giovani scienziati. E come non esserlo? La “Bicicletta anfibia Rana” è stata selezionata per rappresentare l’Italia alla finale del concorso europeo Eucys, EU Contest of Young Scientists, che si svolgerà a Salamanca dal 15 al 20 settembre 2020.

È la più importante manifestazione per gli studenti dai 14 ai 20 anni, promossa dalle istituzioni comunitarie con il sostegno degli Stati membri. L’invenzione, ideata dal nostro prof. Rana, è stata realizzata dai suoi studenti della classe 5A scienze applicate, guidati dal compagno Roberto Del Giudice.

Conosciamo tutti il progetto, lo abbiamo seguito passo passo ed è anche un po’ nostro: abbiamo visto i nostri amici in questi tre anni impegnarsi tantissimo dall’abbozzo alla realizzazione del prototipo, passando per calcoli farraginosi, scelta dei materiali, fino alle applicazioni meccaniche e costruttive. Pieni di entusiasmo, ma spesso disillusi, rassegnati di fronte alla prime prove non riuscite, noi li abbiamo sostenuti sempre, certi che quell’idea dello strambo prof. Rana non fosse così stramba e alla fine ce l’avrebbero fatta, pur non avendo a disposizione i mezzi di grandi case costruttrici nautiche.

E ci sono riusciti: una bicicletta a due ruote che in pochi secondi si trasforma in un mezzo acquatico galleggiante sull’acqua grazie al gonfiaggio di gommoni laterali, sostenuti da due pistoni; la propulsione è assicurata dalla ruota motrice posteriore munita di pale. Un vero e proprio mezzo di trasporto futuristico: un modello di nuova mobilità, pratica, a basso costo e soprattutto ecocompatibile.

La notizia della vittoria è arrivata in videoconferenza, a causa dell’emergenza sanitaria, lunedì 9 marzo scorso dalla F.A.S.T (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche); Roberto Del Giudice l’ha appresa in tempo reale attraverso i mezzi telematici. È lui a raccontarci la gioia e le sensazioni che ha provato all’annuncio.

Un silenzio assordante e gli occhi offuscati, e un vortice di ricordi nella mia testa: il nostro prof. Rana e la prima volta in cui ci ha parlato del suo progetto di un mezzo capace di muoversi liberamente in acqua; l’entusiasmo di tutta la classe, che si è fatta subito coinvolgere nelle diverse fasi di lavoro e progettazione; e poi i sacrifici e la fatica di questi due anni mezzo, gli insuccessi, i tanti tentativi falliti fino al risultato finale, e soprattutto la solidale complicità e l’intento comune: realizzare la nostra bicicletta anfibia.

Alla fine la bicicletta planava sulle onde. Certo, si tratta di un prototipo, un prototipo che vogliamo perfezionare con l’uso di materiali riciclabili. E speriamo anche di riuscire ad alimentarlo con fonti di energia rinnovabili.

Al di là della bellissima vittoria, l’ammissione alla finale europea della competizione, questa esperienza sarà fondamentale per tutti noi, sia perché abbiamo approfondito le nostre conoscenze di fisica, matematica, sia perché ci siamo messi in gioco: una sfida che abbiamo vinto anche grazie a tutti voi, a tutta la nostra scuola. E questa vittoria è anche vostra!

Dimenticavo: il nome della bicicletta non è casuale, non potevamo non dedicarla a lui, il nostro bizzarro e determinato prof. Rana!

Grazie Roberto, grazie 5A scienze applicate, grazie prof. Rana!

L'autore
: Redazione
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