"Scusate qualche parola..."
I nostri pensieri per Michele...
Michele,
collega sempre disponibile, sempre pronto a puntualizzare i problemi e a cercarne razionale soluzione, ti accoglieva con il suo sorriso sornione e ti sorprendeva con le sue battute ironiche. Anche quando andavamo a trovarlo nell’ultimo periodo, era lui a consolare noi, a spezzare l’atmosfera di imbarazzo con qualche frase che poteva innescare il sorriso.
Ho conosciuto Michele al primo anno della scuola superiore, abbiamo frequentato nella stessa classe il ginnasio e poi tutto il triennio parallelamente, quelli che sono i migliori anni di ogni personale esperienza scolastica.
Con i ragazzi era un punto di riferimento, le sue lezioni erano attese e ricche di spunti. Ha organizzato i “viaggi della memoria” e i numerosi lavori teatrali sapendo coinvolgere con entusiasmo anche i più restii.
La panchina? Ci invita a fermarci, a pensare, a godere di un tempo meno frenetico, a vivere la scuola anche fuori dalla ritmica scansione del suono della campana.
Ogni giorno, passando qua davanti, ci sembrerà di rivederlo, con la sua agendina, gli occhiali profilati in metallo e una penna pronta a lasciare un altro segno: ce li ha lasciati qua, perché ne facessimo tesoro.
Lilli Papa
Sono arrivato al Liceo Nuzzi quando il professor Michele Palumbo stava per lasciare questo mondo, l'ho incontrato e mi sono accorto piacevolmente di condividere con lui quel sobrio pensiero neoilluminista, mai estremista, che condivido ancora perché il professor Michele ci in-segna un valido percorso da seguire per imparare ad essere umani, per imparare a pensare.
Dei suoi discorsi, mi piace ricordare quel finale da grande pensatore, che spesso riecheggia nella mia mente e che fa così: "scusate qualche parola".
Grazie prof Michele.
Nicola Peloso