Ucraina. I have a dream

(Tempo di lettura: 1 - 2 minuti)

Stanotte ho fatto un sogno.

Rivedevo con orrore gli scenari terrificanti di distruzione e morte in Ucraina: palazzi sventrati dalle bombe o dai  missili; colonne di fumo e di fuoco come segnali di rovine appena create; corpicini inerti di bambini innocenti, vittime  del gioco assurdo di una guerra insensata; lacrime di disperazione di chi ha perso tutto, parenti, amici, casa, non riuscendo a darsi una plausibile ragione di questa tragica messa in scena; file di persone da un giorno all’altro trasformate in profughi alla ricerca di una nuova condizione di vita più sicura ma con tante incognite depositate in un cuore inquieto.

Avvertivo in sogno come anche il mio cuore si spezzasse di fronte a un dolore immenso, provocato inutilmente dalle mani assassine dei mostri del nuovo millennio! Ero molto turbato.

Improvvisamente, però, sempre in sogno, e nella parte più bella quanto sorprendente, vengo richiamato dalla sigla del TG in una edizione straordinaria. Veniva annunciata la notizia di una manifestazione pacifica in una città dell’Ucraina: si davano appuntamento, per denunciare la follia di questa guerra, e di ogni altra guerra qua e là nel mondo, i capi di Stato e di governo di quei Paesi che, nell’Assemblea straordinaria dell’ONU dell’altro giorno, avevano votato contro la guerra; a loro si univano tutti i premi Nobel per la pace ancora in vita, insieme agli intellettuali più rinomati; e poi i rappresentanti delle varie comunità religiose sparse sulla faccia della Terra; e, ancora, i personaggi più famosi dello sport, del cinema e dello spettacolo. Tutti, incredibilmente, uniti e compatti a gridare l’assurdità di questo e di ogni altro conflitto armato che semina solo sangue, morte e sconfinato dolore. A questa eccezionale notizia seguiva un’altra, altrettanto inaspettata: nelle città della Russia scendevano in piazza milioni di russi a invocare anche loro, coraggiosamente sfidando un sistema  di potere totalitario, la fine di questa immane quanto ingiustificata serie di atti di morte.

Che bello, mi sono detto, ora questo sogno! Ecco, le vere armi inermi, capaci di scardinare menti e cuori deviati, di neutralizzare le armi brutali che uccidono, per rimettere ordine e ricreare un mondo in pace, fraterno e solidale.

Stanotte, ho fatto questo sogno. Mi sono commosso.

Ma, per favore, non mi dite che è solo un sogno! Per favore…

L'autore
: prof. Leo Fasciano
Docente di Filosofia e Storia
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