La forza delle parole: dialogo e arte

(Tempo di lettura: 2 - 3 minuti)

Parole per ascoltare, leggere, scrivere …
Parole per ricordare, pensare, emozionare …
Parole vuote, parole piene, parole in musica …
Parola che annuncia, informa, forma …
Parola che distrae, colpisce, ferisce…
Parola che incanta, accarezza, guarisce…

La parola non è semplicemente un mezzo di comunicazione; è un valore di cui avere consapevolezza.

Da Goethe un insegnamento che supera il tempo: “Das Was bedenke, mehr bedenke wie!” (Devi considerare il cosa, ma di più devi considerare il come!). In educazione è senz’altro una “verità” da condividere e rispettare: è certo importante trasmettere conoscenze, buone pratiche, concetti, ma è indispensabile veicolarli nel “modo giusto”. L’uso corretto e creativo della parola diventa, dunque, condizione essenziale per rendere significativa la relazione educativa.

L’arte della parola richiama quella visione ampia dell’educazione che i Greci denominavano Paideia; una concezione in cui coesistono aspetti di etica, politica, educazione che oggi andrebbero recuperati e “reincarnati” nel mutato contesto storico. Nella vita pubblica della polis si decideva con la “persuasione”, con la forza della parola, con l’arte della parola. La cultura odierna, spesso, ha la tendenza ad ottundere, ad assopire i pensieri, i sentimenti, la volontà dell’uomo. Le parole “dette con arte”, invece, danno un impulso forte nella direzione opposta, risvegliando emozioni, sensazioni, vivificando il dialogo e le relazioni. Nella prassi educativa il “dire con arte” sollecita l’ascolto e quindi migliora la comprensione e un sicuro coinvolgimento.

Con intensità poetica Martin Grotjanh afferma: “Io non voglio vivisezionare l’usignolo per trovare il segreto del suo canto: io cerco di ascoltarlo e di capirlo; mentre l’ascolto ne godo, e ciò potrà migliorare la mia comprensione”. Il linguaggio è indubbiamente un gesto espressivo originato dall’esperienza dell’ascolto. È necessario recuperare la capacità di comunicare in modo “consapevole”; la forza della parola proferita con creatività aiuta a crescere, a stare con gli altri, ad avere rispetto, ad accogliere, a condividere; essa educa a pensare, sollecita il dialogo, la capacità di reinventare il sapere, di rivederlo, di ricrearlo nell’ottica dell’apprendimento continuo (lifelong learning) e significativo, in una società complessa, liquida, per certi versi disumanizzante.

Il giornale online 3:14 p.m. si presenta quale occasione di dialogo in cui fatti, pensieri e parole si intrecciano per raccontare una verità mai assoluta, sempre in fieri.

Con questa esperienza indubbiamente si favorisce lo sviluppo di competenze trasversali quali la competenza in materia di cittadinanza, che si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale; la competenza imprenditoriale, intesa come spirito d’iniziativa e capacità di agire sulla base di idee e opportunità e di trasformarle in valori per gli altri; si fonda sulla creatività, sul pensiero critico, sull’iniziativa e sulla perseveranza, nonché sulla capacità di lavorare in modalità collaborativa al fine di programmare e gestire progetti che hanno un valore culturale e sociale.

Possa il nostro Magazine 3:14 p.m. diventare una sorta di Agorà, una piazza che consenta a tutti i protagonisti del Liceo “Nuzzi” di dire la propria “con arte”, una piazza in cui, in un canto armonioso, si accordano le voci di chi considera il mondo non un territorio da conquistare e dominare, ma una rete di strade che offrono opportunità di confronto, di dialogo tra cittadini e sensibilità diverse.

Per essere cittadini del mondo la scommessa è imboccare il cammino della comunicazione, della condivisione, della fiducia.

Il dirigente scolastico

Prof.ssa Nicoletta RUGGIERO

 

 

L'autore
: D.S. prof.ssa Nicoletta Ruggiero
Dirigente Scolastico Liceo Nuzzi
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