Un percorso in due per Matteo Alicino e Antonio Scarabino

(Tempo di lettura: 2 - 3 minuti)

Ragazzi, spiegateci il motivo della vostra candidatura.
M. Alicino: Ciao, sono Matteo Alicino, uno dei candidati per la rappresentanza del nostro istituto, frequento il quinto anno nella sezione D e quest’anno ho deciso di provare ad intraprendere questo compito.                                                        
Ho deciso di mettermi in gioco con l’ottica di migliorare quegli aspetti “negativi” che la nostra scuola possiede tutt’ora, ma anche perché volevo lasciarle un mio ricordo visto che è stato il luogo che mi ha ospitato per cinque anni. In quest’esperienza ho pensato che la persona migliore con cui potessi candidarmi fosse un mio amico a cui sono strettamente legato e con il quale ho condiviso i momenti migliori, ci conosciamo da quasi dieci anni: lui è Antonio Scarabino di 5D. Abbiamo scelto di compiere insieme questo percorso perché, avendo una forte legame, abbiamo capito che siamo molto affini e che la creatività e l’onestà sono i nostri punti di forza.
A. Scarabino: Innanzitutto mi presento, sono Antonio Scarabino, studente della classe 5D, anche se la maggior parte di voi probabilmente mi conoscerà come Bino. Quest’anno ho preso l’importante decisione di propormi come rappresentante di istituto, al fine di collaborare in modo concreto allo sviluppo della mia scuola, la mia casa. Questa scuola mi ha permesso di crescere in questi 5 anni e dunque ho deciso di candidarmi al fine di offrire il mio supporto per migliorare le problematiche da me riscontrate in questi anni. In realtà, questa scelta non l’ho fatta da solo, ma con quello che potrei definire quasi un fratello, data la nostra amicizia che procede da quasi 10 anni. Lui è Matteo Alicino e vogliamo intraprendere insieme questa esperienza, date le nostre affinità prima caratteriali e poi ideologiche. Dunque, è proprio la nostra amicizia e la fiducia che riponiamo uno nell’altro, il nostro punto di forza.

Qual è la vostra idea di rappresentanza?
M. Alicino: Io penso che la vera essenza della rappresentanza si ottenga nel momento in cui tutti, seppur in modalità differenti, si sentano a loro agio nel poter esprimere il proprio pensiero, senza pensar minimamente che questo possa essere oggetto di derisione da parte di altri, fare in modo che tutti possano sentirsi rappresentati.  
A. Scarabino: Credo che essere rappresentanti significhi lavorare affinché tutti possano sentirsi parte integrante della scuola e liberi di esporre ed esprimere le proprie idee senza alcun giudizio.  Questo è quello che in questi anni ho sempre cercato e che mi impegnerò a garantire ad ognuno di voi.

Pensate che il voto sia condizionato dalla visibilità del candidato o venga espresso in base alle sue idee?
M. Alicino: Credo che avere conoscenze all’interno della scuola giovi fino ad un certo punto; certo, queste aiutano molto il candidato, però, penso che, al di là di tutto ciò, il futuro rappresentante debba essere votato sulla base di quello che propone agli studenti, sulla base di quanto sia in grado di proporre soluzioni, progetti ed eventuali novità del tutto fattibili da attuare nel nostro istituto e che riescano a coinvolgere il maggior numero di persone possibili in un’ottica di inclusività e condivisione.     
A. Scarabino: Riguardo la visibilità, ritengo che abbia una grande influenza, ma penso che gli ideali, l’affidabilità e i programmi dei candidati debbano essere anteposti a questa.

L'autore
: Lorenzo Miani
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