Ultima modifica: 24 Febbraio 2020

Incontro con l’autore: Leonardo Piccione

7 dICEMBRE 2019

denny

Quale studente, dinnanzi alla proposta di ridurre, sebbene di poco, le ore di latino e letteratura italiana, non coglierebbe al volo l’occasione?

Di certo nessuno studente della 4^A del liceo scientifico “R. Nuzzi”.

E detto tra noi, principalmente per questo motivo, ci siamo dichiarati più che disponibili alla lettura (che avremmo condotto in classe durante qualche agognato momento di relax) del libro “I vulcani d’Islanda” di Leonardo Piccione.

Ci siamo precipitati a chiedere ai nostri genitori poco più della somma necessaria a trascorrere un sabato sera in piazza per acquistare le copie di questo sempre più rinomato libro.

Nel momento in cui, ovviamente a malincuore, abbiamo sacrificato un’ora di interrogazione sulla “Divina Commedia” per leggere il prologo del libro, ci siamo resi conto che la nostra vena opportunistica avrebbe potuto insolitamente portare ad un’esperienza utile e addirittura piacevole.

Le nostre aspettative erano francamente basse: un trattato di geologia ambientato in una terra mistica e lontana. Abbiamo tuttavia dovuto ricrederci.

Nonostante il nostro rifiuto dogmatico nel provare a pronunciare i nomi contorti e complicatissimi dei vulcani, dal prologo abbiamo capito una cosa: che è un libro che vale la pena leggere.

Perché? Perché Leonardo Piccione, per noi già affettuosamente Denny, con il suo gusto di raccontare tipicamente islandese, si serve della terra del ghiaccio e dei suoi vulcani per parlare anche di altro: di storie d’amore ma anche di paura, di riscoperta e di smarrimento, di guerra e di crescita, di soprannaturale e di scienza, di creazione e di distruzione, di necessità e di solitudine.

Addirittura, grazie alle eruzioni, possiamo accettare l’eterno mutamento e imparare, di fronte all’indomabilità del mondo che ci ospita, a ridimensionare la mania d’onnipotenza tipica di noi uomini.

Però, si sa, noi ragazzi siamo implacabili curiosi e queste motivazioni non sono abbastanza. È perciò che abbiamo invitato a scuola l’autore: proprio per assistere alla presentazione del suo libro e chiedere a lui stesso le altre ragioni, che ci auguriamo essere innumerevoli come i vulcani delle sue pagine, per cui continuare a leggere tutti insieme le sue storie e farle anche nostre.

Elena Forte

 

Il libro dei vulcani d’Islanda (2)-1