Ultima modifica: 13 Dicembre 2019

Il giovane attivista ivoriano Kader Diabate incontra gli studenti del Liceo scientifico “R. Nuzzi”

26 Novembre 2019

“Le cose sono strane, non le persone.”

E Kader sicuramente non lo è. Forse è fuori dagli schemi rispetto ai suoi coetanei.

Noi studenti del Liceo Scientifico Nuzzi lo abbiamo sperimentato di persona, ospitandolo nostra scuola dove abbiamo dato vita ad un confronto vivo e che ci ha arricchito.

Originario della Costa d’Avorio, Kader Diabate ha lasciato il suo paese all’età di circa 17 anni per inseguire il suo più grande sogno, la cultura. Ha iniziato ad essere un attivista nel suo paese all’età di 13 anni e questa forte esperienza gli ha permesso di capire, come lui stesso afferma, che la cultura è il “requisito” fondamentale di un uomo per essere libero.

Se ci fosse sul muro la scritta piena di colori – Non toccare, pericolo di morte – un uomo che non sa leggere, attratto dai colori, morirebbe perché è analfabeta”. Con questa convinzione, come ci ha raccontato, ha scelto di rischiare la sua vita per giungere in un Paese che gli avrebbe permesso di CAMBIARE IL MONDO, l’Italia. Il suo viaggio, come è possibile intuire, è stato “la peggiore esperienza che possa accadere nella vita di un essere umano. Fisicamente, mentalmente e psicologicamente”.

Oggi Kader vive a Corato, dove ha trovato una famiglia che lo ha accolto e lo sta sostenendo e supportando in questo suo progetto: aprire le menti dei giovani e far capire loro, grazie alla sua esperienza, quanto sia importante la cultura per affrontare il futuro con consapevolezza. Proprio per questo motivo, Kader da qualche anno fa visita a tutte le scuole, primarie e secondarie.

Prendendo spunto dal libro, “La pelle in cui abito”, che ha scritto a quattro mani con Giancarlo Visitilli, ha dialogato con noi ragazzi affrontando temi quali il terrorismo, le donne, il matrimonio e l’infibulazione in Africa, lo sfruttamento minorile, il rapporto tra leggi e tradizioni, il colonialismo e la povertà. Abbiamo scoperto una realtà completamente diversa dalla nostra!

Un vero e proprio faccia a faccia che ci ha spiazzato: ci siamo trovati di fronte ad un nostro coetaneo che si batte per i diritti dell’uomo fino a diventare ambasciatore Unicef e ad incontrare Papa Bergoglio e il Presidente della Repubblica Mattarella.  Eppure questo incontro ci ha stimolato, facendoci capire che noi giovani siamo il futuro, e quel futuro dipende da noi.  Per questo dobbiamo inseguire i nostri sogni, perché sono tutti “diritti” necessari alla vita di ciascuno.

Giuseppe Liso ed Elisabetta Miracapillo