8 racconti fantastici

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Omnia tempus habent”, ogni cosa a suo tempo: la concezione del tempo rappresenta da sempre un enigma irrisolto per ogni individuo.

Nel libro 8 racconti fantastici, gli autori Margherita Lamesta e Gualtiero Serafini propongono al lettore la propria concezione pluralistica del tempo, molto più fantasiosa, che regala brevi momenti onirici ed emozioni suggestive. La scrittura a quattro mani mette in risalto sia il tempo che il sogno, conditio sine qua non, il tempo è bloccato in un flusso di eventi prettamente soggettivi.
Dall’attenta lettura del libro è emerso che gli otto racconti sono in realtà delle fiabe per narrare e celebrare in modo insolito, moderno, fantastico, alcune delle più sentite festività quali l’Epifania, San Valentino, Carnevale, Pasqua, Ferragosto, Ognissanti, Commemorazione dei defunti e Natale.
⁠Molte festività appartenenti alla tradizione Pasquale-Cristiana, così definita dagli autori, appaiono come immagini che svelano man mano la reale bellezza del racconto, quasi come una cornice impressionistica, che fornisce all’insieme tutti i dettagli necessari per trasformare lo spunto iniziale non chiaro, in un racconto nitido, reale e allo stesso tempo fantastico.
La narrazione riguardante l’Epifania si presta ad essere una festività che non fa distinzioni tra bimbi buoni e bimbi cattivi, bensì tra poveri e ricchi.

Nei vari racconti ci sono numerose figure misteriose: Maujari salva Perla e i suoi genitori in una concezione futuristica del mondo, che si presta a trasportare la piccola e di conseguenza anche il lettore in un ambiente tanto magnifico quanto misterioso; la divisione dei due mondi in Mondo Chiaro e Mondo Scuro, fulcro della divisione del genere umano.
Nel mondo odierno non esistono di certo divisioni geografiche tra le nubi e il sole, ma ritroviamo questa divisione proiettata nella distinzione fra razza ariana e razza non ariana e di conseguenza tutte le discriminazioni che ne conseguono.
Nel Cuore di Cupido il tempo diventa infinitesimale, palcoscenico di un amore tanto profondo quanto struggente, ripercorre tramite l’eterna giovinezza di una coppia il vero e profondo sentimento che si cela dietro la festività denominata, appunto, San Valentino. L’abbraccio finale rivela quanto il vero amore possa durare, tanto da rimanere inerme nel presente e risvegliarsi nel futuro come nell’immagine di Amore e Psiche di Canova.
Nel Carnevale o Dante’s Feminine Carnival, gli autori affiancano a due giovani ragazze di nome Tessa e Savia la figura di Dante. Il luogo è piuttosto insolito, poiché Tessa e Savia vengono catapultate inconsciamente su un set, un Carnevale diverso quindi per due giovani ragazze che si ritrovano in una finzione vera e propria, ispirata alle tappe del viaggio Dantesco, passando da Lucifero a Paolo e Francesca. Un viaggio molto originale nella Divina Commedia, che però lascia spazio alla riflessione personale del lettore.
Tra le festività prettamente cattoliche nella narrazione ritroviamo il racconto legato alla Pasqua, che lega la vera vicenda cristiana alla narrazione, attraverso un uovo, Hovo Sapiens, appartenuto alla famiglia fiorentina dei Caneschi sin dalla prima generazione. Con il passare del tempo l’uovo sembrava essere indistruttibile e, di generazione in generazione, per decenni, è sopravvissuto a intemperie quali catastrofi naturali, fulmini e anche a molti urti. Domenica 3 aprile Emanuele, Barone Emanuele III Giordano Caneschi, stava festeggiando il suo compleanno, che in quell’anno coincideva con il giorno di Pasqua, quando ebbe in regalo la reliquia di famiglia: nel rimettere a posto l’uovo il barone cadde e con lui anche la reliquia e nella violenta caduta l’uovo si ruppe proprio nel giorno in cui Emanuele compiva 33 anni. La narrazione pasquale, quindi, si attiene ai nomi della storia reale, ma rimane fantasiosa e rievoca gli eventi attraverso modifiche estremamente verosimili. Il racconto narra le scoperte cromosomiche dell’Ictiùs attraverso la rotazione di cent’ottanta gradi della radiografia dell’uovo alla sua rottura e riesce a mantenere incollato il lettore da una tensione provocata dalla reale scoperta di questa reliquia. 
Una delle storie più belle riguarda l’Assunzione della Beata Vergine Maria a Ferragosto, la storia di un amore contrastato tra Gloria e Vincenzo, che fa capolino su un credente e un’agnostica, unisce conoscenze e diversità fino ad arrivare alla conclusione di avere pregi e difetti, seppur contrastanti,  quelli che alimentano il vero sentimento tra due professori: Gloria Orisi e Vincenzo Tebaldi. La scoperta di uno squarcio spazio-temporale attraversato con la guida di un’entità aliena denominata Andrea porta alla scoperta di un buco nero e alla dimostrazione degli studi decennali della professoressa Orisi. Si configura in tal modo l’apparente realizzazione delle volontà di Gloria,  come una specie di Assunzione di corpo e anima, e, non ultimo, l’etimologia del suo nome fornisce al lettore un’ulteriore pennellata ex abrupto.
La terza storia è la narrazione della festività di Ognissanti, verosimile quanto estremamente affascinante: ancora una volta trasporta il lettore indietro nel tempo, il protagonista infatti è un giovane ricercatore di nome Claudio che, per via di una reazione avvenuta in laboratorio da parte di alcuni campi magnetici, torna esattamente nell’età del Rinascimento.
Egli diventa protagonista dell’antica leggenda di uno dei massimi esponenti Rinascimentali: Raffaello Sanzio. La leggenda narra che all’età di 9 anni il giovanissimo prodigio venne miracolato da un colpo apparentemente fatale di un angelo vestito di bianco, che nel viaggio temporale è affidato al giovane Claudio, il quale è vestito di bianco per via del suo camice di ricercatore e viene egli stesso considerato un angelo, poiché ha salvato ben due vite in poco tempo. E’ proprio questa la metafora apparentemente antropomorfa che prende vita e si traduce nel dono che ogni ricercatore ha al giorno d’oggi di poter salvare una vita umana.
La generosità della vita dona un ritorno al futuro, così come è successo per Lino Onofrio, che nel racconto riguardante la Commemorazione dei defunti, ha deciso di sacrificarsi per il bene di una giovane donna incinta in un dedalo di suggestioni e intrighi, come Arianna che libera Teseo dal labirinto.
A ognuno il suo Santo, a ognuno la sua farfalla, a ognuno una vita che vola e un’altra che si rigenera, un po’ come la fenice di Albus Silente…post fata resurgo.
L’ultimo racconto riguarda il Natale, festa che unisce grandi e piccini: un Natale diverso avviene per il pescatore Natale, che in uno dei suoi momenti onirici si ritrova in una vera e propria tempesta che lo costringe a rischiare la propria vita per una scelta apparentemente giusta dettata dall’orgoglio, ma come dice un gigante di nome Orione: “Ricordati che talvolta una scelta giusta può rivelarsi sbagliata, o addirittura fatale, e altre volte una scelta all’apparenza sbagliata può essere quella giusta”.
In sostanza, questi racconti si pongono come altalena tra presente e futuro, tra sogno e realtà, tra metafore e controsensi e avvolgono il lettore trasportandolo in una dimensione tanto fantastica quanto reale.

 

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