“Casa mia” con Ghali

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“È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso”.

“Ma, come fate a dire che qui è tutto normale
Per tracciare un confine
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace.”

A cantare questi versi è Ghali, un cantante molto vicino ai giovani,  che ha scelto questo brano, “Casa mia”, per il Festival di Sanremo. È un pezzo insolito per il Sanremo e soprattutto per un pubblico giovanile, ma con questa canzone ha spiegato in chiave moderna di tutte le problematiche che esistono nel nostro mondo ma che spesso vengono ignorate.
Il brano è incentrato su un dialogo tra Ghali e un alieno,  che atterra sul pianeta Terra e chiede conto di ciò che vede; il cantante espone tutto ciò che si può trovare: parla delle problematiche dei cellulari, porta un messaggio di uguaglianza e in particolare si sofferma sulle tragedie, parla delle tante guerre che imperversano nel pianeta.
Ghali ci tiene a precisare: “Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio, non ho né il ruolo né l’ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere, allora ben venga. Non si può andare oltre. È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso“.
Quello che il rapper italiano ci dice è importante, ci esorta a non essere indifferenti in un mondo nel quale la cattiveria è tanta, ma l’indifferenza altrettanto. Ci sono tanti temi in questa canzone per cui si dovrebbero spendere mille parole, ma vogliamo soffermarci sulle tragedie delle guerre. Ci sono tante guerre nel mondo alle quali non si riesce a porre rimedio, come la guerra Russia-Ucraina o la guerra Palestina-Israele; sono guerre a noi vicine, ma ne esistono tante altre che vengono ignorate. È davvero necessario dare inizio ad una guerra? Qualunque sia il motivo: confini, cultura… Di certo se abbiamo un problema morte e distruzione non lo risolveranno, al contrario, non faranno altro che aggravarlo!  Spesso si usano le armi quando non si riesce a trovare la soluzione poiché è l’unico modo con cui si pensa di aver raggiunto il controllo su qualcosa, l’unico modo con il quale si può affermare la propria egemonia senza provare a raggiungere un accordo auspicabile per entrambe le parti. 
In conclusione le guerre non sono mai la risposta adatta; a scuola studiamo la storia proprio per ricordare che non hanno mai portato niente di buono e dobbiamo sempre tenerlo a mente!

Sofia Napolitano

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