Italia, Piano B

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“Italia, piano B”. È il progetto avviato da alcuni famosi e importanti esponenti della società civile, due dei quali  sono Marta Cartabia (ex Presidente della Corte Costituzionale) e Leonardo Becchetti (economista).

Lo scopo di questa iniziativa è quello di rifondare i principi della politica, dell’economia e della società italiana su una base nuova di  valori come l’amore, la solidarietà, il rispetto reciproco e dell’ambiente, e una sana educazione per tutti.
Questo è, infatti, un momento storico caratterizzato da guerre, violenze, disuguaglianze, soprusi, interessi economici che vengono posti prima di qualunque altro valore, e da  una politica inaffidabile.
La collettività si fa facilmente influenzare dalle opinioni di coloro che, essendo noti ai più, esprimono il loro punto di vista sulle cose, spesso superficiale  e inopportuno. Bisognerebbe che ognuno di noi rifletta a fondo sulle singole situazioni ed esprima un suo qualificato e documentato parere su quello che è giusto fare e su come sia giusto comportarsi.
Il progetto “Italia, Piano B” afferma la centralità della nostra Costituzione che i padri costituenti hanno scritto tenendo in considerazione i valori più alti dell’umanità, con uno sguardo lungimirante  volto non solo all’Italia del 1948, ma all’Italia del futuro.
Purtroppo, proprio coloro che ci dovrebbero dare l’esempio non sempre rispettano i sani principi della carta costituzionale,  perché  concentrati  sui propri interessi personali, senza considerare di trovarsi a guidare una nazione in cui vanno rispettati  gli  interessi della collettività.
Un’altra caratteristica dell’ottimistico progetto è quella di porre al centro di tutto la persona. Non importa il denaro, non importano i confini più o meno ampi di uno Stato, non importano le religioni: è importante il benessere di tutte le persone che vivono in un determinato contesto sociale. Tutto il resto (imprese, lavoro, giustizia, case, denaro, sanità) è in funzione di questo benessere, perchè la persona umana, nella sua totalità,  viene prima di tutto. Non bisogna lucrare sull’ambiente, sulla politica, sulla sanità, ma bisogna lavorare perché in ogni ambito si raggiunga il massimo per garantire armonia sociale, pace e una più  dignitosa condizione di vita per ogni essere umano. Così si risolverebbero, o quantomeno si limiterebbero, tanti problemi che affliggono la società (disoccupazione, guerre, immigrazione).
Questo progetto non è difficile da attuare, basta che tutti noi iniziamo a fare la nostra piccola parte  nel quotidiano.  Se teniamo conto non solo del nostro benessere, ma anche di quello altrui, riusciremo a perseguire  gli obiettivi previsti dal progetto “Italia, piano B”. E’ una società ottimale quella delineata in questo progetto. Sta a ognuno di noi decidere se la vogliamo realizzare.

Vincenzo Troia, classe terza

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