La nostra Repubblica

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Democrazia”, una parola apparentemente come tante altre, ma con un significato molto profondo: dal greco <<demos>>= popolo e <<kratos>>=potere, determina un importante traguardo: un governo in cui il potere è nelle mani del popolo.


Il 2 giugno è una giornata in cui in ogni luogo d’Italia risuona il nostro inno nazionale in quanto è una giornata storica per la nazione: è la Festa della Repubblica Italiana che rappresenta, dal lontano 1946, un importante momento di vittoria e di responsabilità per tutti noi Italiani, momento in cui siamo chiamati a ricordare che bisogna proteggere quei valori che ci accompagnano da allora fino ad oggi.
La Festa della Repubblica è una ricorrenza che celebra l’anniversario di quel memorabile giorno in cui gli Italiani si recarono alle urne per scegliere tra la monarchia e la repubblica come forma di governo. Con il 54% dei voti, gli Italiani scelsero la repubblica, ponendo fine alla monarchia dei Savoia che aveva governato il paese per quasi un secolo.
É facile parlare di Repubblica, democrazia, costituzione, sembrano termini scontati per le nuove generazioni, eppure per la conquista di questi valori si sono fatti sacrifici e lotte di ogni genere in cui si sono affermati uomini e donne che hanno contribuito alla nascita della Repubblica e a cambiare l’immagine del nostro paese.
Un grande plauso, appunto, va soprattutto alle donne che in questa fatidica data per la prima volta poterono esprimere il proprio voto alle urne; un passaggio storico fondamentale nel processo di ricostruzione dell’Italia, un passaggio che segnò l’affermazione delle donne nella società italiana e trovò significato nell’elezione di 21 donne all’Assemblea Costituente. Quel giorno del 1946 rappresentò la prima occasione in cui si svolsero delle votazioni a suffragio universale e rappresenta, perciò, un tassello indispensabile in una lunga serie di battaglie femministe iniziate nell’800. Da allora diverse sono state le donne protagoniste della storia, ma solo dai primi anni ‘70 lo slancio femminile si è fatto sentire anche attraverso parole rimbombanti su varie testate giornalistiche del tempo. Ad oggi la strada per poter gridare il proprio “diritto di contare” nella società, la strada per le pari opportunità è una strada che ancora si cerca di spianare.
Il 2 giugno è stata dichiarata festa nazionale nel 1949 e la sua celebrazione è diffusa in tutto il Paese e coinvolge molte città italiane. A Roma, dove la celebrazione assume un significato particolare, la parata militare si svolge lungo la via dei Fori Imperiali, momento suggestivo in cui le forze armate italiane sfilano in uniforme, accompagnate da bande musicali, mentre in altre città le celebrazioni si concentrano sui monumenti storici e sui luoghi simbolici della città. L’immagine più significativa è quella della deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto, simbolo del valore di tutti i caduti e dispersi in guerra, che non sono mai stati riconosciuti, presso l’Altare della Patria a Roma, da parte del Presidente della Repubblica e alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Uno dei momenti spettacolari della grande parata rimane quello dell’esibizione delle frecce tricolore che sfrecciano nel cielo con i colori della nostra bandiera, quasi a voler ogni volta simboleggiare la grandezza dell’Italia e la conquista di nuovi orizzonti.
Questa festività è importante per riflettere sulla storia e sulla cultura del Paese: bisogna far ricordare, ma soprattutto far conoscere alle nuove generazioni tutto ciò che hanno fatto i nostri compatrioti tanti anni fa, a costo anche della loro vita, affinché oggi noi potessimo avere tutto quel che abbiamo: la conquista di un documento su cui si fondano i principi, la democrazia, la libertà e la solidarietà che hanno creato il tessuto sociale italiano. 

Roberta Pastore III D

 

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