La fenomenologia dei femminicidi

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 È  la notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno quando le autorità trovano il corpo di Giulia Tramontano, la ragazza 29enne incinta di 7 mesi scomparsa lo scorso 27 maggio.


Secondo i dati ufficiali pubblicati sul sito del Viminale, nei primi cinque mesi del 2023 si sono verificati 39 femminicidi nel nostro Paese, quasi 8 al mese e il caso Tramontano è la triste conferma che questo numero è destinato a crescere.
Giulia è stata messa incinta, tradita, fatta passare per pazza isterica che scopre un tradimento, uccisa a coltellate e infine, carbonizzata per metà, gettata come fosse immondizia dietro un edificio di box per auto, insieme al figlio che portava in grembo.
Il responsabile di questa serie di violenze, come da prassi, è proprio l’uomo che avrebbe dovuto amarla e proteggerla : si tratta del fidanzato Alessandro Impagnatiello che ha confessato l’omicidio dopo giorni di menzogne, lasciando l’opinione pubblica libera di elaborare le proprie ipotesi riguardo la scomparsa della ragazza.
È triste quanto preoccupante pensare che la maggior parte della gente e soprattutto delle donne già immaginasse l’epilogo della vita della ragazza.
Perché nella nostra società riesce sempre più spontaneo attribuire la responsabilità di un omicidio al partner o all’ ex partner della vittima?
Violenze sessuali ,maltrattamenti ,femminicidi sono la punta dell’iceberg ,la parte più crudele di una cultura di convinzioni e comportamenti sbagliati. Alla base della società patriarcale e sessista in cui viviamo ci sono tutti gli atteggiamenti che ,poiché considerati banali o poco gravi ,sono tollerati quotidianamente da tantissime donne: battute, cat-calling, palpeggiamenti,  revenge porn risultano essere le più comuni forme di violenza che, tollerate dalla società, agevolano la giustificazione da parte di essa di crimini che si trovano più in alto nella piramide. Ciò non significa che tutti gli uomini uccidono o consumano violenze, ma ci mostra quanto attualmente viviamo in un sistema di potere creato dagli uomini, in cui sono giustificati atteggiamenti possessivi e di abuso di potere nei confronti della figura femminile,i n una società in cui un uomo si sente libero di fare un’allusione sessuale per strada ad una donna.
Normalizzare, giustificare, sdrammatizzare atteggiamenti apparentemente innocui e di poco conto significa, infatti, legittimare una mentalità retrograda che approva l’oggettificazione sessuale, la prevaricazione della figura maschile rispetto a quella femminile.
Giulia è stata uccisa dalla manipolazione, dal narcisismo, dall’egoismo, dalla mendacità di un uomo che non merita di essere definito tale e io, in quanto donna, posso soltanto augurarmi che questa società cambi affinché non venga più insegnato alle donne come difendersi da atti persecutori, crudeltà e offese ,ma venga impartita agli uomini un’educazione basata sul rispetto, su sani principi non maschilisti.

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