Nicola Fusiello, un superstite della Seconda Guerra mondiale, ospite al Nuzzi

Tenero ma determinato, pronto a raccontare la “sua Seconda Guerra mondiale” dal fronte nordafricano nella battaglia di El Alamein. Nicola Fusiello, nonostante i suoi 102 anni, non ha esitato ad accogliere l’invito degli studenti del liceo Nuzzi e lo scorso 2 febbraio, nell’Auditorium “Michele Palumbo”, ha affidato a una platea di ragazzi attentissimi e in religioso silenzio la sua preziosa testimonianza.


Siamo nel luglio del 1942 quando Hitler si rassegna a combattere, sulla difensiva, le battaglie scelte dal nemico. Le forze britanniche sono guidate dal comandante Montgomery e sono almeno il doppio di quelle italo-germaniche che appaiono ormai esauste. Grazie soprattutto alla superiorità aerea nella battaglia finale di El Alameinl’VIII Armata di Montgomery sfonda le linee nemiche mentre Rommel, contravvenendo agli ordini di Hitler, batte in ritirata.
 Il sig. Fusiello aveva solo 19 anni quando fu costretto dalla dittatura fascista ad arruolarsi. Avrebbe potuto essere uno dei nostri studenti. Aveva un lavoro, dei sogni, ma la guerra lo costringe a rivedere tutto, ad essere innanzitutto strappato agli affetti più cari, alla propria terra.
Vincenzo Troia, alunno e giornalista “in erba” del nostro giornale, a cui danno il contributo altri 40 studenti, ha guidato l’intervista di “nonno Nicola con molta delicatezza e bravura. Il sig. Fusiello ricostruisce gli eventi più importanti innanzitutto raccontando il viaggio pericoloso intrapreso su un mezzo precario. “Siamo partiti da Napoli verso la Sicilia su un aereo. Eravamo seduti su assi di legno sistemati su tufi. Avevamo gli zaini tra le gambe e abbiamo sperato di sopravvivere al viaggio”. Poi l’arrivo in Egitto, una terra completamente diversa dalla nostra: il deserto, i venti Ghibli, la sconfitta e la prigionia, il digiuno per due settimane, i pasti a base di bucce di patate e lenticchie, il rischio di morire e la salvezza raggiunta con il lavoro di calzolaio. 

E guardo i ragazzi mentre ascolto: sono attenti, emozionati e infine commossi. I ricordi di Nicola diventano preziose “pagine di storia” che gli studenti divorano. La ricaduta didattica è raggiunta. Nessun libro di storia può essere più efficace. Nessuna fonte può essere più preziosa di colui che quei momenti li ha vissuti. Nessun insegnante più bravo di Nicola! Un nonno che racconta ai suoi nipoti, i nostri alunni, le storture e aberrazioni della guerra. 

Al rientro dalla prigionia è il 1946. Il sig. Fusiello torna a casa, nella sua adorata città che è dilaniata dai postumi della guerra attraverso la miseria, la disperazione delle madri e mogli che non hanno visto il ritorno dei loro cari. 

Oggi grazie a tanti eroi di cui Nicola è preziosa testimonianza viviamo in pace e serenità. La nostra Preside, prof.ssa Nicoletta Ruggiero, ha sottolineato che la nostra generazione ha il compito di custodire il dono della libertà per i nostri figli, come ci è stato affidato dalla generazione di Nicola.
Il compito di storia più impegnativo è stato assegnato a noi e soprattutto a voi, cari alunni. Speriamo di aver lasciato una traccia indelebile nei vostri cuori e che ne possiate fare tesoro. 

Grazie infinite a te, nonno Nicola per la tua “lectio magistralis”!  

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