Quanta autostima abbiamo noi adolescenti?

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Adolescenti e autostima: è un binomio possibile? Abbiamo voluto chiedere ai diretti interessati.

Da un’indagine condotta tra i miei compagni di classe è risultato che la metà di noi giudica il suo livello di autostima inferiore alla sufficienza. 
Come mai? C’è chi  non è soddisfatto della sua media scolastica, chi  ritiene di non riuscire a raggiungere gli obbiettivi fissati, chi  non è contento del proprio aspetto fisico… Questi sono solo alcuni dei motivi per cui questi ragazzi non si sentono a proprio agio con se stessi, si piacciono poco o non si piacciono affatto.
Riporto qui alcune dichiarazioni che i miei compagni hanno rilasciato, ovviamente in forma anonima:

“Livello: 2/3. Perché mi fanno schifo il mio corpo, il mio modo di ragionare, i miei atteggiamenti e, se vado bene a scuola, mi viene la sindrome dell’impostore…Mi sento sempre e costantemente sbagliato

“Livello: 0. Non riesco ad apprezzare per niente il mio fisico

“Livello: 4. Non mi sento mai abbastanza, né a scuola, né con i miei amici”

“Livello: 5. Spesso mi sento a disagio, mi faccio prendere troppo dalle emozioni, mi sento insoddisfatta e ci sto molto male

Anche chi ha assegnato valori superiori al 6 alla propria autostima, ritiene di non essere contento di ciò che fa o di ciò che è. I motivi di questi livelli di autostima troppo bassi si possono ricercare forse negli stereotipi che la società in cui viviamo ci impone. Se nelle pubblicità, nei programmi tv, nei video di Instagram o di TikTok o nei libri che leggiamo noi adolescenti, si mostrano famiglie perfette, case meravigliose, ragazzi e ragazze bellissimi e pieni di amici, è chiaro che inconsciamente ognuno di noi si sente inadeguato/a rispetto a sé stesso/a e alla propria esistenza e inizia a sentirsi triste e insoddisfatto. Scattano il disagio, la non accettazione di sé, la tristezza, la malinconia…
Secondo me, è necessario che ognuno di noi si impegni ad accettarsi per ciò che  è, a credere negli obbiettivi che  si pone, e se non ci si riesce…  non fa niente:  siamo più importanti noi, con le nostre debolezze, con i nostri limiti, ma anche con tutti i nostri pregi. Non andare molto bene a scuola non significa aver perso tutto, non avere amici non significa che si resterà tutta la vita soli. Bisogna credere in se stessi e pensare di essere comunque sempre più fortunati di qualcun altro. A questo proposito riporto ciò che un mio compagno, unico a distinguersi da tutti gli altri,  ha dichiarato: 
“Livello: 10. Mi ritengo una persona fortunata. Tantissime persone nel mondo vivono situazioni di difficoltà davvero gravi. Io sono felice e non cambierei mai la mia vita con nessuno.
Sicuramente non è facile giudicarsi pienamente soddisfatti di se stessi, ci sarà sempre qualcosa che non va. Qualcosa che però può sempre migliorare, con il passare del tempo e con il nostro impegno. E’ importante far comprendere a coloro che non sono appagati che, in realtà, potrebbero facilmente esserlo: basta solo che non ci si abbatta e che si guardi sempre il lato positivo di ogni cosa.

Vincenzo Troia, classe terza

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